Nella giornata di martedì 8 giugno, si è concluso a Bari presso l’Istituto comprensivo Statale “Massari-Galilei” il progetto “L’orto speciale”, patrocinato dal Garante Regionale dei Diritti delle Persone con Disabilità, e organizzato dalla “Pia Associazione San Luca per gli Altri aps” e dal Comitato A.N.S.I. di Bari in collaborazione con l’Agro-ecologo Manlio Epifania.

L’appuntamento è stato anche l’occasione per iniziare “una collaborazione speciale”: l’Istituto comprensivo Statale “Massari-Galilei” di Bari, rappresentato dalla sua Dirigente prof.ssa Alba Decataldo, ha aderito al Distretto BioSlow delle Puglie con l’obiettivo preciso di promuovere l’informazione e la formazione degli alunni, e delle famiglie, sui temi della “sana alimentazione”, del cibo “buono, biologico e solidale”, necessario per garantire la salute delle persone e dell’ambiente.

Occorre rivalutare il cibo come nodo simbolico del nostro modo di stare al mondo, bisogno primario e spirituale. I modi di coltivare e produrre, le maniere di scegliere, preparare, cuocere e consumare il cibo, ci riconciliano con noi stessi e con gli altri, con l’ambiente nel quale viviamo. Il cibo non è una sostanza estranea al nostro corpo, ne forma l’essenza. È natura e cultura al contempo.

Il Distretto BioSlow delle Puglie avverte l’urgenza di creare legami e collegamenti, tra i territori urbani e i territori rurali, di valorizzare l’entusiasmo e la curiosità delle giovani generazioni verso il mondo che li circonda, di trasmettere loro i valori di una “cultura contadina” attenta alla conservazione dell’ambiente, consapevole che siamo tutti debitori verso le future generazioni delle risorse che abbiamo ricevuto in prestito!

L’attività agricola è sempre stata portatrice di un senso della misura, di un’etica, di un rapporto con il tempo e di una concretezza che venivano suggerite direttamente dal sistema ecologico alla società umana. Il lavoro agricolo insegnava alle comunità insediate il rispetto del loro ambiente.

La società agricola manteneva intatti questi stimoli per sé ma anche per chi non partecipava direttamente alla produzione, per i bambini che continuano a trovare nel mondo animale e nella natura una fonte inesauribile di apprendimento intuitivo circa le forme, i colori, gli archetipi…

Un determinato sistema alimentare e culinario esprime il rapporto della comunità con il territorio, l’identità socio-antropologica del gruppo di riferimento, e può essere un veicolo significativo sia per l’equilibrio biologico degli individui che per la spiritualità e la socialità dei gruppi, diventando così anche un efficace strumento di relazione, consentendo di costruire relazioni tra i diversi territori, tra le diverse comunità locali.

Si può parlare di cibo come espressione identitaria del territorio e della comunità, di una “grammatica” del cibo locale.

Nei giorni in cui una nota multinazionale svizzera dell’agrifood confessa che il 60% dei suoi prodotti alimentari sono da considerarsi “non salutari” secondo gli standard internazionali, vogliamo raccontare la storia del cibo che mangiamo in maniera trasparente, perché mangiare è un gesto di responsabilità verso se stessi e verso l’ambiente, mangiare è conoscere!

Oggi è iniziata una collaborazione speciale, abbiamo scelto di aprire le nostre aziende agricole alla scuola, agli studenti: abbiamo la responsabilità di garantire alle future generazioni la certezza di un futuro migliore, ripartendo dal cibo e dall’agricoltura, da stili di vita più conviviali, più sobri e solidali!