Il 5 marzo 2021, la Chiesa Ortodossa Italiana ha sottoscritto a Roma un Protocollo di Intesa con l’Associazione Italiabio.

“L’emergenza climatica, l’emergenza sanitaria e l’emergenza economica che gravano su tutta la Comunità Umana sono strettamente connesse tra di loro e sono conseguenti alla nostra disattenzione nei confronti del pianeta che ci ospita, all’eccessivo sfruttamento delle risorse a disposizione”, questa la premessa al testo sottoscritto dall’Arcivescovo Mons. Filippo Ortenzi per la Chiesa Ortodossa Italiana e dal Presidente Ignazio Garau per l’Associazione Italiabio.

“Abbiamo firmato un accordo che giudichiamo molto significativo – ha affermato Ignazio Garau Presidente dell’associazione dei Produttori Biologici Italiabio – perché se da un lato evidenzia l’urgenza di agire per porre rimedio alle tante emergenze che incombono sulla nostra casa comune, dall’altro sottolinea la necessità di impegnare tutta la comunità per affrontare e superare le difficoltà, affidando ai contadini una responsabilità importante nel coltivare e custodire il creato”.

Mons. Filippo Ortenzi, citando la Genesi (Gn 2,15), ci ricorda: “Dio pose l’uomo nel giardino di Eden, perché lo coltivasse e lo custodisse e il custodire, coltivare e valorizzare, e non l’utilizzo predatorio e distruttivo, è quanto Dio ha indicato quale compito principale dell’umanità”.

Ci siamo incamminati in una folle corsa per perseguire un progresso fondato su una smisurata volontà di dominio dell’uomo sulla natura, inseguendo una crescita quantitativa dei consumi, senza tener in alcun conto il limite delle risorse e disattendendo completamente le istanze di carattere qualitativo, senza l’obiettivo di un autentico sviluppo umano. E oggi il nostro pianeta ci presenta il conto: l’ecosistema non regge più, è indispensabile cambiare paradigma e l’elemento guida non potrà più essere semplicemente la crescita, ma l’equilibrio, basato su un nuovo rapporto uomo-natura.

È significativo che nell’accordo l’agricoltura biologica sia riconosciuta come “un insieme di principi e di valori che costituiscono una visione originale del modo in cui l’uomo deve interagire con il suo ambiente vitale, indicando modalità di produzione, preparazione e distribuzione del cibo e di altri beni che aiutino a non dissipare le risorse disponibili sul nostro pianeta terra, rispettando la vita delle piante e degli altri animali. L’agricoltura biologica afferisce al modo in cui le persone interagiscono con paesaggi vivi, si rapportano l’uno con l’altro, contribuiscono a formare e custodire l’eredità delle generazioni future”, così come si conviene che “il cibo e l’agricoltura, biologica e contadina, sono i riferimenti da cui partire per un percorso di sviluppo sostenibile, poiché il cibo è coinvolgente e, nelle sue molteplici implicazioni, lega in modo stretto le persone, l’organizzazione delle comunità, la salute e la qualità della vita con le risorse naturali, la terra, la biodiversità, la loro gestione e salvaguardia”.

La Chiesa Ortodossa Italiana e Italiabio, pur nella diversità di caratteristiche, ruoli e funzioni, condividono la necessità di collaborare per promuovere iniziative e azioni orientate allo sviluppo sostenibile e alla difesa del nostro ecosistema. Molte le iniziative di collaborazione previste nell’accordo, con l’obiettivo di favorire lo scambio di conoscenze e di esperienze tra le parti sui temi legati all’uso delle risorse, ai mutamenti climatici, alle energie rinnovabili, alle produzioni biologiche, alla biodiversità e più in generale allo sviluppo sostenibile e su come questi temi possano essere affrontati nel contesto specifico della Comunità Ecclesiale. Tra gli obiettivi dell’accordo anche la possibilità di predisporre la certificazione ambientale di Chiesa eco-sostenibile.